I racconti brevi – Ri-volto

 
C’era una volta un uomo. Improvvisamente, a causa di una delusione cominciò a colargli il volto dalla testa. Lentamente, ogni giorno che passava, il viso scivolava con movimento impercettibile ad occhio nudo, ma inarrestabile.
 
I primi mesi le persone che lo conoscevano o che lo incontravano notavano qualcosa di diverso in lui ma spesso confondevano questa differenza con un normale inizio di calvizie, lui stesso ne restò ingannato inizialmente. In realtà però gli occhi, il naso e la bocca ogni giorno scendevano giù di pochi millimetri e presto tutti se ne resero conto, non era qualcosa di ‘normale’ ma era proprio il viso che inesorabilmente stava scendendo.
 
Col passare degli anni i connotati dell’uomo mutarono fino a renderlo irriconoscibile e a trasformarlo in qualcosa che fu presto definito come ‘inumano’.Colleghi di lavoro, amici e parenti cominciarono col ridergli alle spalle, a chiamarlo "mostro" fino poi a lasciarlo in disparte, ad ignorarlo completamente, anzi, forse peggio.
 
Se fosse stato realmente ignorato allora sì che avrebbe passato una vita più dignitosa. Fu invece bersaglio di scherzi, vessazioni, vittima di violenze fisiche e verbali. Tutto questo si protrasse per molto tempo finchè un giorno, mentre passeggiava, l’ultimo lembo di pelle cedette ed il viso abbandonò completamente la sua testa finendo steso al suolo. Una macchia molliccia di pelle e peli. Intorno a lui subito accorse una folla di curiosi che schifati dallo spettacolo emettevano versi di disprezzo ma restavano lì soddisfatti a guardare. "Che schifo, vieni a vedere!". Dapprima un gruppo di ragazzini, che come noto in branco danno il meglio, cominciò a calpestare quella poltiglia e a spiaccicarla per bene contro l’asfalto, poi a questi si aggiunsero i passanti, uomini e donne senza distinzione, che annoiati dal solo guardare vollero sentirsi più coinvolti. Richiamati, affamati di violenza come maiali al trogolo, quel giorno di quel volto ne fecero brandelli sparsi sul marciapiede e attaccati sotto la suola di qualche scarpa. Dopo questo fatto, completamente deluso ed amareggiato l’uomo si ritirò in casa col desiderio di non incontrare mai più nessuno e sperando che tutti si dimenticassero quella storia e quel volto deformato. Nessuno ha idea di come abbia fatto a vivere in questa condizione, completamente solo, chiuso in casa, se sia ancora vivo o meno, anche se in realtà non è questo il genere di notizie che interessano di lui.
 
Però qualcuno dice di averlo visto recentemente, dice che è ancora solo e senza volto. E’ passato tanto tempo ed ora nessuno ricorda più i connotati originari del suo viso e nemmeno il suo nome, ma questo non interessa a nessuno.
 
Ecco, ora sapete, se un giorno qualcuno dovesse raccontarvi una storia che comincia con: "C’era una volta un uomo.", saprete già di chi si sta parlando.
 
Questa voce è stata pubblicata in Racconti brevi. Contrassegna il permalink.

Una risposta a I racconti brevi – Ri-volto

  1. Ale ha detto:

    figata! un po\’ splatter ma figata! d;)

Lascia un commento